Buongiorno! Salam alekum! Dobar dan..
Contatti:
- +39 389 480 8341
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- E-mail: info@camelus.it (vi preghiamo di usare la mail sono in casi eccezionali e SEMPRE anticipandola con un messaggio whatsapp, in quanto non la usiamo quasi più).
Benvenuti sul sito di Camelus Adventures, tour operator familiare. Siamo Olivo, Antonela e Franz. Qui cercheremo di presentarci brevemente, senza annoiarvi ma cercando di spiegare come, quando e perchè ci siamo ritovati in questa avventura.
- Noi ci occupiamo, in Istria (HR) della Casa/B&B “al Merlo Olivo”e del Cottage con piscina, questa attività di incoming è la nostra attività “principale” nei mesi estivi.
- Inotre organizziamo viaggi fuoristrada (e su strada), viaggi fotografici, assistenza ai ciclisti in MTBike… . Bene, è ora di presentarci.
Franz
Nato nel 1972. I primi “segni” di malattia-viaggio si sono sviluppati alle scuole medie, quando in mancanza di motorino ho preso la bici e sono andato da Trieste fino a Jesolo (invero lì stava in vacanza una ragazzina che mi piaceva, ma che non mi calcolava LOL). Alle superiori ho cominciato a organizzare “viaggetti” per gli amici di classe, appena compiuti i 18 anni. Erano i tempo d’oro del Camel Trophy, e della Paris-Dakar, eventi che ad oggi paiono lontani secoli (ho avuto poi la fortuna e l’onore di diventare amico di Ciro de Petri). I tempi nei quali in TV si guardava Jonathan, dimensione avventura, col mitico Fogar. Eventi che mi hanno direi “profondamente” segnato, fino a far diventare una professione questa mia giovanile passione dei viaggi avventura.
All’università (facoltà di chimica e tecnologia farmaceutiche) comincia la mia attività di motociclista, con una moto BMW boxer (a carburatori) da granturismo, la R80RT. Comincio a organizzare viaggi in moto, correva l’anno 1996, primo viaggio fino a Sarajevo, appena finita la guerra. E apro quello che probabilmente è stato il primo sito web di mototurismo sul web italiano. Mi ricordo che lo chiamai Mototurismo! col punto esclamativo perchè c’era (e forse c’è ancora) la rivista Mototurismo. Finita l’Università, proseguo come dottorando e poi assegnista di ricerca. Ma la carriera accademica non fa per me…. acquisto la mia prima Land Rover (Serie III) e nel 2003 realizzo il primo viaggio in Tunisia con Antonela, viaggio in solitaria fino a Borji el Khadra, l’ultimo avamposto della Tunisia a poche centinaia di metri dal confine, ove la Tunisia lascia spazio a Libia e Algeria.
Dopo aver finito l’assegno di ricerca ed aver lavorato 3 anni in una industria di dispositivi medici, grazie anche al coraggio di Antonela decidiamo di metterci in proprio, e nel 2012 apriamo Camelus Adventures. Prima di “unificare” in un unico sito web (questo) le nostre attività, avevamo due siti che si chiamavano Tunisialternativa e Istrialand. Il nome Tunisialternativa deriva dal nostro amore per la Tunisia, e il termine alternativa, dal fatto che volevamo e vogliamo dare al nostro viaggiatore un modo di vedere la Tunisia che non sia solo ludico e sportivo. Istrialand deriva invece dal nostro amore per l’Istria e dalla mia passione per le vecchie Land Rover (vi ricordate che avevo nominato prima il Camel Trophy?). Da quella volta abbiamo portato con noi tanti viaggiatori, in viaggi mai monotoni ma sempre molto veri. Finora abbiamo realizzato 58 viaggi nel deserto Tunisino, ma poi anche in Marocco, Giordania, Mauritania, Senegal, tanti “6 Nations Raid Trieste-Tirana”, dei weekend offroad in Istria ovviamente non abbiamo tenuto il conto….
Antonela
Ed ecco la parte difficile, far capire quanto sia importante Antonela in tutto questo. La mia “creatività” nei viaggi sarebbe nulla senza la sua solidità, il suo pragmatismo, la serietà, e la capacità psicologica di capire i partecipanti al viaggio. E dire, in verità, che lei non è mai stata un’appassionata di viaggi, piuttosto è sempre stata legata alla campagna, a viti e ulivi. Insomma come si dice è diventata organizzatrice di raid per amore. Il che aumenta ancora la mia ammirazione verso di lei… perchè in fondo per me è facile, è la mia passione. Guardando il tutto dal lato opposto, avrei fatto io con tanta bravura e professionalità il contadino? il viticoltore? difficile :-). Antonela è veramente un mito, vedrete poche donne che guidano come lei un 4×4 tra dune o fangaie, molto poche! O che sono capaci di cambiare il cilindro mastro della frizione! Riguardo al B&B va aggiunto che è una delle cuoche (non le piace il termine chef, troppo modesta!) più sopraffine dell’Istria. Scusatemi se è poco… e penso che le foto nella gallery sottostante faranno capire meglio delle mie parole il personaggio 🙂
Olivo
Un padre è la persona meno adatta di scrivere del figlio, essendo leggerissimamente di parte :-). Olivo – il nome è quello del nonno materno – fin da piccolissimo ha (quasi) sempre viaggiato con noi, anzi oserei dire che ha cominciato a viaggiare prima di nascere, visto che la mamma Antonela viaggiava col pancione…. . Ricordo weekend, uscite e viaggi 4×4 in cui aveva pochi mesi (!) compresi viaggi con la neve, o dormendo in tenda sul tetto della Land Rover in Tunisia con temperature sottozero di inverno, eccetera. Roba che il 99% dei genitori considererebbe tra i peggiori incubi. Poi per tutti gli anni dell’asilo e delle elementari si è fatto una indigestione di Tunisia, Balcani, Marocco. In buona sostanza a 11 anni aveva sicuramente fatto più viaggi nel deserto (e non solo) del 99% degli italiani. Parliamo di decine di viaggi in Tunisia, per dire. Poi una “relativa” pausa passando alle medie e alle superiore (ove frequenta ora) in quanto non era più possibile fare assenze, e quindi i viaggi si “limitavano” a Pasqua, Natale e al caso estate. Come fosse poco :-). A 16 anni il suo primo vero ingaggio come Staff: infatti per la prima volta ha gestito in autonomia i partecipanti in 4×4 del 6 Nations Trieste Tirana (estate 2021), con una serietà e professionalità e precisione veramente notevole (non dico inaspettata, perchè lo conosco).
Premessa (ma la scrivo dopo che avete letto i nostro profili)
Internet è un mare (di acqua? di sabbia?) meraviglioso, ma dove tutti possono scrivere di tutto. Dietro alla tastiera tutti sono piloti, virologi, esploratori, meccanici specializzati… allenatori della Nazionale e via dicendo. Da quando sono spuntati GPS e smartphone tutti sono diventati tour operator o semplicemente esperti di deserti e savane o di foreste balcaniche. Noi non ci appiccichiamo da soli etichette, non siamo esploratori nè esperti di alcun chè. Qui a Camelus siamo solo dei professionisti onesti e con oltre venti anni di esperienza sul campo.
La Tunisia (o il Marocco, o il Senegal…) sono quelli. Stanno lì. Quello che la gente troppo spesso non afferra è che non è importante quanto costa il viaggio. Quello che è più importante (E PIU’ DIFFICILE) è scegliere con chi andare a seconda di quale approccio darà al viaggio. In questo senso la figura del tour leader fa la differenza. Anche qui… non che uno sia più bravo e l’altro meno, ma ognuno ha il suo modo di porsi verso gli altri e verso la Destinazione e la Gente che lì abita. Questo ci sorprende: nei siti dei competitors trovi bellissime foto ma non una parola sullo SPIRITO con il quale viene fatto il viaggio. Non una parola sul “curriculum” del tour leader (saranno timidi o non avranno nulla da dire perchè fino a ieri facevano altro?). L’importante è vendere il cammello, fare cassa… tutto il resto viene dopo. Qui è il contrario. Fare cassa è l’ultimo obbiettivo. Infatti non la abbiamo mai fatta in tanti anni. Ma abbiamo la presunzione di aver fatto felici un po’ di viaggatori. E se dopo tanti anni siamo ancora qua… (nonostante la pandemia…) forse è vero.
Chi è la nostra mascotte (logo)
- Non è che dromedarius non ci piacesse, ma camelus ci piaceva di più. Tra l’altro non è che il cammello abbia due gobbe e il dromedario una, o meglio sì ma nel senso che nella famiglia dei camelidi ci sta sia il genere camelus / specie dromedarius sia il genere camelus / specie batricanus, ossia il cammello asiatico bi-gobba. I colori che vedete sventolare sono quelli dell’Africa, continente dal quale gli scienziati dicono che siamo tutti originati. In altre parole siamo tutti migranti, e a quanto pare eravamo anche tutti neri. Cerchiamo di non dimenticarlo….